Parrocchia San Giuseppe Carpi

La chiesa di San Giuseppe
santuario interdiocesano

Nell’Anno indetto da Papa Francesco in onore del custode del Redentore la parrocchia intende aprirsi per divenire spazio di accoglienza di tutti coloro che vorranno approfittare del nuovo santuario.

Qui andremo in pellegrinaggio

Posta fra le case dove le persone comuni vivono le loro vicende colme di Mistero; collocata sul bordo della strada, sulla quale si muovono i desideri e le speranze di una società per molti versi inquieta; edificata su solidissimi pilastri in cemento armato, quasi segni della saldezza della fede che, pur fatta della povertà di sabbia, sassi ed acqua, sempre manifesta la potenza di Dio; aperta al cielo ed alla luce con grandi vetrate colorate, i cui riverberi manifestano, insieme, l’inesauribile ricchezza della Grazie e le irriducibile sfaccettature della vicenda del creato… Così la chiesa di San Giuseppe a Carpi si offre alla città ed ai suoi figli, per essere segno di quella custodia creativa e delicata di Dio di cui lo sposo di Maria è stato, nel tempo della sua vita terrena, una manifestazione concretissima.

In questo anno che Papa Francesco ha voluto dedicare alla riscoperta, nella preghiera e nella devozione, della prossimità dell’artigiano di Nazareth, il nostro Vescovo Erio, ha accolto l’invito di “elevare” la chiesa di via Remesina a Carpi a santuario interdiocesano ove potersi raccogliere personalmente e recare in pellegrinaggio da parrocchie e gruppi, per sperimentare concretamente la sua intercessione. Sappiamo, infatti, che ogni volta che i credenti intraprendono il cammino penitenziale del pellegrinaggio, sia esso individuale o comunitario, si mettono in quelle disposizioni di conversione che, in qualche modo, rievocano nei cuori la marcia nel deserto di Israele, per accogliere in modo rinnovato l’alleanza con il Dio di Gesù Cristo.

Nel tempo della pandemia e dei distanziamenti che, al di là delle norme, sembrano aver intaccato il cuore di molte persone, anziane, adulte e giovani, l’occasione di mettersi in stato di esodo, appare come un segno profetico che noi credenti possiamo offrire a tutta la nostra società, indicando un possibile cammino di riavvicinamento alla Sorgente della vita ed a tutti i fratelli e sorelle in umanità.

La parrocchia, che 52 anni fa si impegnò grandemente per costruire questo tempio a San Giuseppe, ora, attraverso questo anno speciale, intende aprirsi per divenire spazio di accoglienza e accompagnamento di tutti coloro che vorranno approfittare del nuovo santuario. Sarà possibile concordare tempi e momenti opportuni per celebrazioni, momenti di catechesi ed altre iniziative spirituali, così da vivere in pienezza il tempo di grazia fino al prossimo otto di dicembre.

Il custode del Redentore, san Giuseppe, ci doni la grazia di vivere questo anno come occasione per rinnovare la nostra speranza e la nostra fiducia nel Signore.

Don Luca Baraldi